ma qualcosa ancora qui non va.....Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
porterà una trasformazione...
Si aspetta il futuro e questo ci passa affianco come un treno nella direzione opposta, sbattendoci con un colpo di vento sul finestrino.
Una volta i diari erano segreti, segregati, con lucchetti e perennemente nascosti.
Era solo la migliore amica quella a cui noi aprivamo il magico mondo del diario, dei nostri segreti piu' intimi, e spesso questa o questo li tradiva, ci ricattava e tormentava.
Altre volte il diario ci ha fatto sorridere, quando lo abbiamo ritrovato dopo anni, con la soddisfazione di aver passato quelle antiche sofferenze che ci hanno fatto riflettere per ore nelle pagine bianche della nostra intimita'.
E adesso di nuove ci angustiano ma non abbiamo piu' il tempo per il nostro diario.
Ormai i tempi cambiano e cosi' il diario diventa Organizer, con anelli: metti e togli, per appuntamenti e scadenze, il nostro diario diventa facebook, sfacciato ed invasivo come ogni nostra volonta' di esibizionismo sociale per avere un sacco di "ilike", per avere almeno 500 amici a cui confidare i nostri segreti piu' intimi.... e siamo noi stessi a raccontare i nostri segreti.
Ma li raccontiamo tutti? E' davvero la stessa cosa confidarsi, lasciarsi andare a pensieri personali e custodirli gelosamente e condivederli con il mondo?
Forse lascerei le agende e gli organizer a chi ha molti ruoli, lascerei facebook a chi cerca curiosi guardoni delle disgrazie altrui e prenderei anche un diario, un bel diario di fogli bianchi, magari con il giorno inciso sopra su cui suggellare i pensieri belli e i pensieri brutti del giorno che finisce col tramonto, che si perdono nei sogni della notte.O forse non lascerei nulla, ma aggiungerei quel quaderno dei pensieri intimi su cui possiamo profondamente tracciare i segni della nostra anima, quella che non puo' essere social senza perdere un po' di trasparenza.
Possiamo con-fidarci a noi stessi, prendendo il tempo per i nostri pensieri, alleniamo la nostra comprensione, scarichiamo le tempeste emozionali che si agitano in modo improvviso. Rendiamo esterno a noi la nostra parte piu' profonda e rileggendola a volta la riconosciamo per la prima volta. Rinnovando un patto di lealta' con la nostra intimita' che e' amica vera, modesta e silenziosa e che se anche si traveste di solitudine essa puo' essere abbracciata senza restarne prigionieri.




