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mercoledì 2 aprile 2014

Valsalva

In palestra li riconosci subito quelli che veramente fanno sul serio: li riconosci dai muscoli che portano con baldanza ed orgoglio ma sopratutto dal respiro.
Trattengono il respiro, compensano lo sforzo con il respiro "idraulico" o compensazione di Valsalva. Un trattenimento del respiro con riempimento dell addome, e con la laringe e l'ano perfettamente sigillati (come da descrizione di Wikipedia).
Secondo alcuni studi questa respirazione aumenta la pressione sanguigna a livelli enormi e crea condizioni critiche per distacco della retina, infarto etc etc.
Eppure cosi' l'aria gonfia il nostro corpo come una macchina idraulica che sposta la massa dei pesi su e giu' per ogni centimetro per ogni vittoria per ogni aumento del limite.
L'abbiamo fatto tutti nella vita, ogni volta che abbiamo dovuto compensare le salite e le discese in aereo o in auto, quando otturando l orecchio cercavamo tappandoci il naso di liberarlo dalla pressione esterna.
E quanta pressione riusciamo a sopportare? quanto peso riusciamo a muovere come dei piccoli muletti da magazzino? Quanto possiamo gonfiarci?
Come possiamo usare il nostro respiro come un carburante per i nostri esercizi fisici?
Come possiamo usare il nostro respiro nelle nostre giornate?
Ci sono enciclopedie su come respirare, non posso darvi nessuno spunto se non quello di ricordarci di farlo....
Si si certo, anche se ci dimentichiamo per fortuna lui va avanti lo stesso.
Ma infatti oggi possiamo ricordarci di respirare nuovamente, profondamente.
Ogni percorso di conoscenza inizia con il nostro respiro, osservandolo, modificandolo, giocandoci un po' per sentire le differenze tra i tipi di respirazione.
Ne' troppo ne' poco, con tempi diversi fra ispirazione ed espirazione, giocando un po' con la apnea fra l espirazione totale e il tempo di riniziare l inspirazione, cercando l'ispirazione.
Appunto, come il piu' grande inventore della storia, un nostro contemporaneo Dr. Nakamats.
Fa proprio cosi' si immerge nella sua piscina in apnea e cerca nel momento con minore ossigeno di entrare in uno stato alterato di coscienza che lo ha portato alle 4 lauree e oltre 3000 brevetti.
Possiamo anche rinunciare ad allungare a dismisura la nostra apnea, ma di certo proprio il respiro, l'unica cosa che la la differenza tra la vita e la morte si nasconde qualche segreto.
Riprendiamo il nostro repiro, puo' farci sballare piu' e meglio di droghe penose, anche senza arrivare a praticare il respiro olotropico, riprendiamoci il nostro respiro per inspirare qualche fiore se riusciamo a stare lontano da qualche smog, riprendiamoci il nostro respiro per lenire la nostra ansia, riprendiamo il nostro respiro per rientrare in sintonia tra quello che e' fuori di noi e quello che e' dentro, con l energia: pare che qualcuno possa vivere senza cibo ma solo respirando correttamente.
Con il naso, con la bocca, con i polmoni, il diaframma, possiamo danzare con il nostro respiro, possiamo fare yoga, liberare i chakra, sentire il battito del cuore, parlare, cantare, meditare, colpire, godere e rimanere senza fiato di fronte alla meraviglia.

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