Studiosi e ricercatori hanno collegato la festa di carnevale agli antichi saturnali romani o ancora prima alle feste per l inizio dell anno agricolo.
Ma voglio solo invitarvi a festaggiarlo.
Ormai e' spesso diventata una festa di poco conto, riservata ai bambini. E noi adulti perdiamo qualche giornata per conoscere meglio le nostre parti piu' nascoste.
Come facciamo a scoprirci se non indossando la nostra maschera migliore?
Come possiamo assumere forme mostruose o invereconde se non quando possiamo farlo a nome di qualcuno o qualcos' altro?
Festeggiamo un altro io, ridiamo di parti di noi nascoste e vilipese.
Tiriamo fuori i nostri mille volti e rendiamoli pubblici, rendiamo ridicoli i nostri tic e facciamo offendere le nostre virtu'.
Comportiamoci da ricchi se siamo poveri e da poveri se siamo ricchi.
Entriamo nel mondo parallelo del diverso, dell altero, dell' altro, del contrario.
Viviamo le nostre nuove giornate in una nuova maschera.
Le nostre parti nascoste prenderanno aria e si rifocilleranno prima di tornare a riposarsi per un altro anno.
Da che mi vesto? Scegliamolo il nostro vestito anche senza attenzione, le nostre parti inconsce sapranno trovare la giusta risposta fra il caso e l'opportunita' di farsi vive per un momento, di presentarsi a noi.
Oppure gia' sai quale ruolo interpretare?
Ogni licenza e' lecita, ogni regola smessa, ogni rispetto per il potere abolito.
Si puo' andare oltre l'ordine costituito per un momento.
E si puo' fare, e non farlo non ci allena ad essere nuovi, completi.
Le grasse risate, gli scherzi infantili sono un toccasana per i nostri equilibri interiori.
Girare il mondo al contrario puo' liberare la nostra parte luciferina e smessa.
Un vestito nuovo, una personalita' nuova, un gioco innocente da fare per essere piu' seri e piu' uomini completi durante il resto dell'anno.
Non perdere l'occasione recita un film di carnevale, scegli un vestito e vai, come su una simulazione di psicologia psicocorporea: esprimi e troverai nuove parole e nuove strade.

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