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lunedì 17 marzo 2014

Tanti tanti auguri

In genere si fanno gli auguri di buone feste, di buon anno, di felicita' eccetera.
Ma vorrei mettere a fuoco gli auguri e dargli molta piu' importanza di quella che spesso hanno: non ti piacerebbe ricevere gli auguri ogni giorno? Forse dopo un po di stuferemmo ma di certo fra un augurio ed un malaugurio non avremmo dubbi a scegliere.
Eppure per poter ricevere tutti gli auguri che meritiamo abbiamo bisogno solo di una piccola, grande cosa: un tempio...
Si forse esagero un po'... ma mi piace farlo perche' esagerando ci si ritrova in posti nuovi:
"...il tempio e' un posto dedicato agli dei e gli antichi etruschi avevano uno o piu' augure che in uno spazio preciso, il tempio appunto, interpretava i segni degli dei sulle decisioni GIA' prese dagli uomini...".
Abbiamo colto questa sottile differenza?
Cioe' oggi ci si rivolge all'avvocato al commercialista al dottore allo psicologo al maestro al coach al prete e invece un tempo ci si rivolgeva direttamente agli dei!
Ma non solo ci si rivolgeva agli dei ma questi ci rispondevano anche!!!
Superstizione? Magia? Suggestione? Empiaggine?
Da wikipedia, Augure:
Il compito degli auguri era quello di trarre auspicia dall'osservazione del volo, del comportamento e del verso degli uccelli per capire se gli dèi approvavano o no l'agire umano sia nell'ambito pubblico che in quello privato, sia in pace che in guerra (auspicia deriva da aves specere, cioè "osservare gli uccelli"). L'augure non doveva predire quale fosse la cosa migliore da fare, ma solo se un qualcosa su cui si era già deciso incontrasse o meno l'approvazione divina.[4]
L'arte degli auguri era chiamata augùrio o auspìcio. L'àugure, come insegna, aveva un bastone ricurvo a forma di punto interrogativo: il lituo.
Niente tavole della legge? Niente Bibbie, Corano, Vangelo? Accidenti che mancanza di regole. No adesso per fortuna ogni religioso sa bene quello che si puo' e quello che non si puo' fare, ogni cittadino modello ha un bel codice civile che si puo' studiare e addirittura ci sono i religiosi piu' religiosi che leggono le regole meglio degli altri e i giudici che battono martelli.
Tu di chi hai bisogno? Ci facciamo un tempio? piccolo, segreto, magari un ermo colle, magari il colle Palatino, dove nacque Roma e dove Romolo uccise Remo dopo aver cercato deciso di essere lui l' unico e trovato i segni degli dei al suo piano.
Possiamo dire che ha sbagliato? Possiamo dire che e' solo leggenda?
E noi quando scriviamo la nostra laggenda? Segnamo il nostro tempio:
una stanza, un quaderno, un luogo dove poter osservare i nostri auspici e tornare a parlare con gli dei, nascosti ai nostri occhi dai mercanti del tempio, scacciamoli, riprendiamo il nostro tempio per riprendere le nostre forze piu' vitali, le nostre decisioni piu' profonde in cui possiamo anche sfidare gli dei se ci sentiamo abbastanza forti.
O rinunciare anche alle nostre idee, ma ritrovando un dialogo interiore che puo' essere comunicazione con gli dei ma sempre e certamente dopo aver deciso: non chiediamo il confronto prima di decidere, questo e' solo una corrosione di tempo e forza.
Decidiamo e chiediamo parere agli dei, chiediamo i loro auguri e se invece ci malediranno sapremo che dovremo essere ancora piu' forti.
Io oggi inizio a costruire il mio tempio: il mio rettangolo nel cielo e domani andro' a cercare gli auguri degli dei e dopodomani continuero' a costruirlo. Ettu'?

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