Cerca nel blog

domenica 26 ottobre 2014

Piccole vittorie crescono

Quando si decide di partecipare a qualche corso o lezione ci innamoriamo dei momenti di estrema chiarezza con cui i nostri maestri d'aula ci svolgono una dimostrazione empirica di pricipi e regole che hanno scoperto e poi applicato con immediato successo.
Poi torniamo a casa e le regole semplici non riusciamo a replicarle. I momenti in cui applicare le regole per trovare le soluzioni sono sfuggenti o uniti con altre variabili a noi sconosciute.
Insomma tutta la sicurezza del progresso mentale ottenuto durante il corso svanisce lentamente nelle piccole sconfitte quotidiane patite per ricercare la grande svolta improssiva nella quotidianieta'.
In verita' qualcuno definisce il coraggio la somma della chiarezza e della confidenza.
Quante volte possiamo quindi essere coraggiosi? Quante occasioni abbiamo di trovarci in una situazione pefettamente chiara e di cui siamo in piena confidenza? Uhm difficile.
Ci rifugiamo nella prudenza e nell'attesa della nuova informazione, situazione, maestro o chissa' cosaltro.
Eppure dal maestro di Michelangelo in poi una delle regole dell'apprendimento e' stata quella della ripetizione ad oltranza.
Secondo i piu' recenti studi bastano, ad esempio, 21 (o 27) ripetizioni di una nuova abitudine per poter farla diventare nostra.
In verita' non lo so, non sono riuscito spesso a superare questa soglia del 21 o del 27 e quindi ho sempre desistito dal riprovarci, sbagliando.
Il processo di volonta' spesso si immagina come un processo eroico in cui si ha una forza talmente grande da poter superare ogni prova. Ma questa e' una trappola, e' come dire: quando avro' tanti soldi raro' ricco.
Ma questa, come la chiama Brizzi, e' sodomia psicologia perpretata da qualcuno che detiene il potere e dalla maggioranza per ignoranza.
Come si puo' immaginare di avere i soldi se non si e' ricchi?
Come si puo' pensare di essere forti se non dopo aver superato prove erculee?
Come si fa a sapere qualcosa senza averla prima fatta?
Provo a spiegarmi meglio: spesso nelle agende e nei programmi si hanno grandiosi intenzioni per i prossimi mesi o prossimo anno ma quasi mai si ha un piano per i prossimi anni o un decennio.
Ci si aspetta insomma un balzo facilitatore ai nostri sogni e desideri.
Si confonde spesso la scienza quantistica come una scorciatoia per il mondo materiale e applicando il nostro pensiero a risolvere la materia con qualche magia.
Non mi risulta che sia cosi'.
Anzi il contrario, la strada che porta alla felicita', illuminazione, ricchezza e' spesso lenta e faticosa, anche se anche qui, dal punto di vista alchemico, ci sono indicazioni di una strada lenta ed una veloce.
In ogni caso bisogna andare nella direzione giusta e la direzione giusta non e' misurata dai risultati che magari sono proprio ad un passo dopo aver desistito.
La direzione giusta si misura dalle piccole vittorie.
Non si puo' pensare di sposare un attore, attrice di hollywood restando chiusi dentro casa.
Cioe' possiamo pensare di trovare un collegamento a qualcuno che ci interessa tramite internet e la regola dei sei gradi di separazione ma in quel caso usiamo la rete e siamo fortemente collegati e nel mondo, anche se solo virtuale.
Non possiamo pensare di diventare ricchi se prima non riusciamo a risolvere il problema delle bollette.
E quindi non c'e' bisogno della lotteria ma c'e' bisogno di risolvere i piccoli problemi, se siamo bravi risolveremo questioni sempre piu' impegnative, se invece non risolviamo i piccoli problemi inutile di continuare in quella strada o strategia ma guardiamo dove sono le nostre energie o dove impegnarle.
Ma questo solo con la costanza dell azione e la polarizzazione del pensiero, ovvero una idea fissa che guida le nostre giornate verso un esercizio di volonta' ed attenzione continua.
Tenta fallisci e riprova fino al successo, e poi di nuovo, ogni maledetto centimetro.
Non si puo' usare l'immaginazione da sola per creare il nostro mondo ideale ma bisogna che ci sia la ripetizione e la costanza e la direzione e la raccolta delle piccole vittorie della nostra volonta'.
Man mano aumentera' la chiarezza e la confidenza in quello che facciamo ed aumentera' quindi il nostro coraggio che fara' aumentare la soglia dei nostri obiettivi.
Inizia ad elencare i tuoi successi gia' avuti ogni mattina e fatti le seguenti domande:
Di cosa sono grato oggi?Cosa devo fare oggi obbligatoriamente? e cosa mi ecciterebbe oggi? Posso fare entrambe le cose? Posso organizzarmi per farle? Posso farle diventare la stessa cosa?
Non c'e' bisogno di essere uomini di azione e uomini di pensiero, sono la stessa cosa su due livelli diversi, se vogliamo operare nel mondo materiale abbiamo bisogno dell azione, della forma del pensiero, se vogliamo astrarre il nostro mondo dal materiale basta il pensiero ma allenare e rafforzare il pensiero e' un esercizio molto difficile di cui la strada maestra e' la meditazione e la gestione delle nostre emozioni e delle nostre ossessioni e pensieri negativi e delle voci interiori, insomma di tutto il nostro enorme mondo interiore.
Per esperienza i due mondi sono lo stesso e se non abbiamo il controllo e la gestione del nostro io difficilmente possiamo gestire le nostre azioni e le interazioni col mondo materiale.
C'e' tanto da lavorare, per intenderci noi stessi siamo l'officina alchmica, come dice il buon Stefano Brizzi,
e abbiamo tanto da fare, iniziamo con le cose semplici e prendiamoci le piccole vittorie in continuazione e sempre di piu' fino a farle diventare le grandi imprese.
Comunque non cosiderare il punto di arrivo, ovvero immaginalo ma tieni ben presente il punto di partenza, solo cosi' riconoscerai le piccole vittorie.

Nessun commento:

Posta un commento