Da ragazzo ero timido, forse lo sono ancora, ma di certo non piu' come prima, di sicuro la PNL mi ha aiutato: cambiando il mio modo di pensare ho iniziato a cambiare il mio comportamento.
Ricordo perfettamente tutti quei terribili momenti di timidezza bruciante e bloccante, come una corazza rigida che non mi permetteva di fare quel passo o raccontare quella barzelletta.
Mille piccoli drammi vissuti con una fatica enorme che solo un timido puo' capire nella sua angosciante irrazionalita'.
E credo che facebook o meglio tutte le chat online, possano veramente aiutare in qualche modo tutti i timidi del mondo, almeno in parte.
La cosa piu' difficile perchi ha paura degli altri e sopratutto del giudizio su di se' e' quella di instaurare un rapporto, ovvero vivere quei primi momenti dell incontro in cui ci si trovi ad essere conosciuto.
Con la chat abbiamo gia' stabilito un ponte di comunicazione con chi incontriamo poi realmente.
Abbiamo gia' passato la forca caudina dell accettazione e di fondo la paura del rifiuto.
Potra' ancora esserci un rifiuto nello stabilire un rapporto diverso da quello preventivato ma quello non crea il timore di essere rifiutati completamente.
Certo che poi ci sara', nel caso di un rapporto di coppia, il terribile momento del contatto fisico, della prestazione sessuale, della competizione del piacere e su quello ci possiamo fare poco se non ricordare le volte con cui ci siamo divertiti in passato.
Non voglio dare una ricetta, anche se ce ne sono molte, ma deve diventare veramente un'allenamento alla socializzazione. E per fare questo dobbiamo reimpostare tutta la dinamica relazionale con gli altri e sopratutto con noi stessi: se non siamo noi sicuri di piacere o di poter essere allegri o simpatici o comunque che la nostra compagnia sia gradita, come possiamo poi pretendere di stabilire una nuova relazione al di fuori delle mura amiche della famiglia e degli amici di vecchia data? In genere pochi?
Ovviamente a nessuno piace soffrire e di certo le situazioni di socializzazione tenderanno ad essere poche e minimizzate al massimo.
Se proprio tocca la festa si cerca il gancio dell amico, l'angolo piu' nascosto del locale, insomma un buco in cui rinchiuderci comunque anche quando siamo con gli altri, sopratutto quando siamo con gli altri.
Ricordo che una dei loop mentali piu' drammatici e' quello in cui ci si inquadra da una telecamera mentale e si vede un essere completamente inadatto e continua a riprendere ogni azione e sopratutto ogni reazione di chi sta vicino, come fosse un esame di recitazione in cui noi siamo tremendamente inadatti.
Pensa a un timido che becca un altro timido! Una postura del corpo, una rigidita' mentale e stronzate dette nella apoteosi della sofferenza psichica.
Se riusciamo iniziamo a spegnere la telecamera che registra noi ed accendiamo invece l'attenzione sull altro:
e' facile come camminare: un passo dopo l'altro. E contando mentalmente a uno si sorride, a due ci si avvicina e a tre si parla. Un ponte che sembra un salto nel vuoto. Ma un piccolo esercizio che provero' a fare anche io la prossima volta e cosi' vediamo se sono un po' piu' social live ...(continua).

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