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domenica 25 ottobre 2015

Ma mi faccia il coach

E' sempre piu' di moda fare il coach e fioccano corsi su corsi.
Sono cresciuto con Roberto Re e mo ci sta' Cere' un cognome un destino... da re moderni?
Non so, mi sembra che su Facebook le scuole di coaching siano in aumento ma e' un po' come la piramide o l'aereo dei miei tempi, in cui riesci a stare su finche' c'e' gente che si mette sotto di te gerarchicamente, economicamente fino a che non si smette di aumentare di numero (credo che oggi si chiami network marketing).
Per quanto mi riguarda sono stato sempre un eretico e un bastian contrario quindi ho partecipato a simili situazioni solo per brevi periodo di studio del sistema...
Ma quello che vorrei mettere in evidenza e' sempre un punto su cui sto cercando di lavorare personalmente: quello del rapporto simmetrico.
Non c'e' maschio alfa del gruppo, il coach dei tempi moderni o il re dei tempi andati (forse),
ma una relazione in cui il rapporto nasce alla pari e cambia gerarchia solo in specifici contesti e per determinati obiettivi e scopi.
Cerco di spiegarmi: se esiste un esercito e' naturale che ci sia un superiore che permetta la gestione di un gruppo di persone.
Se viviamo in una societa' evoluta complessa ci deve essere un sindaco o qualcuno che assuma le funzioni di guida e leadership e va bene.
Ma devono essere situazioni in cui veramente ci sia un governo del cittadino, e in altri ambiti di specializzazione che presume un mandato di leadership in un settore non deve bastare il titolo, che dovrebbe difendere la categoria ma una costante tensione di rinnovamento e di processo funzionale di evoluzione bloccato completamente da chi ha assunto il potere con regole di liberta' e adesso restringe la possibilita' a pochi intimi.
Ogni delega al comando deve poter essere confermata o annullata secondo parametri di piena liberta' di espressione, anche a costo di errori gravi.
Saranno errori con minori conseguenze di un sistema ormai statico e cristallizzato.
La crisi dei valori e' data dalla reale mancanza di capacita' di poter operare per il proprio mondo e quindi per tutto il mondo.
Supereroi come superman non sono piu' di moda, anzi i supereroi che prendono piede e possono essere emulati sono solo quelli distruttivi, ma questo perche' il potenziale di spinta ed evoluzione e' stato completamente soffocato da un sistema bloccato.
La specializzazione di competenze non puo' far nascere rapporti asimmetrici, se non per brevi periodi e con ruoli fluidi ed intercambiabili.
Difficile, forse impossibile, ma ormai necessario.
Non si possono creare leader se la massa non ha capacita' di nomina e di scelta e realmente di poter contribuire alla leadership perche' il ricambio generazionale e' ormai bloccato dall ultima ondata del 68.
Altrimenti si crea una nuova tensione rivoluzionaria che non fa altro che rafforzare il potere per difendere una maggioranza inerme silenziona ed inebetita dalla mancanza di azione reale nel mondo reale.
Creiamo delle scuole di coach ma cambiamo un sistema che fissa le gerarchie rendendole  non elastiche.
Torniamo al maiuta socratico, che non per nulla e' stato condannato a morte, che alleva la nascita di un nuovo sistema di espressione e di equilibrio.
Una leadership basata sull esempio congruo e coerente con una base di rinnovo e di dimostrazione perenne di capacita', senza rendite che non possono che essere a scapito di meriti altrui, ovvero a scapito di tutta l'umanita'.

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