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domenica 4 ottobre 2015

Vivi la tua leggenda

E' una particolare coincidenza che sto leggendo e scoprendo con molto ritardo le esperienze di Messner e scoprire che un ragazzo simpatico e' morto scalando il kilimanjaro.
Non era un ragazzo qualsiasi ma un simpatico e motivante Scott Dinsmore che invita in tutto il mondo le persone a seguire la propria leggenda, inquadrando le proprie motivazioni ed ispirazioni ed alimentandole.
E' peculiare che proprio lui sia morto dopo aver venduto tutto ed essere partito con la moglie a fare il giro del mondo per crescere, fare nuove esperienze e vivere la sua leggenda. Ed e' morto facendo questo, a 33 anni l'eta' dei profeti. E leggendo Messner e della sua continua gestione del rischio, dell accoglienza dei fallimenti che gli hanno permesso i successi. Della morte del fratello, dei compagni di cordate e di alpinismo ricordandoci che in fondo le probabilita' di morire in citta' e per lavoro non sono cosi' remote, cosi' quanto le percepiamo.
E questa ricerca del limite, del confine e della liberta' DI, vera liberta' da non confondere con la idealizzata liberta' DA, questo allenamento ad esprimere il proprio potenziale umano e personale che da' un senso di pienezza.
E' difficile capire una persona che dedica la vita alla "conquista dell inutile" come lo ha definito lui sulla base di una definizione di un alpinista francese.
Ma vorrei ribadire che l' inutile non puo' essere altro che ogni azione umana.
Lo stipendio a fine mese, le responsabilita' familiari sono certo moralmente doverose ma definitivamente inutili al senso della vita come esperienza spirituale, come conoscenza di se' e dell'uomo.
Quindi lo scopo della nostra azione e' sostanzialmente inutile, anzi sarebbe da ricordare che ogni nostro sforzo ha vita breve, per quanta influenza possa avere nell immediato e nel lungo periodo.
Ma cio' non di meno l'opera umana, la sua azione e' esattamente l espressione della nostra grandezza, della cui dimensione sia noi in primo luogo responsabili.
Se tutti vivessimo ai confini delle possibilita' umane forse queste aumenterebbero immediatamente.
Ognuno di noi ha un potenziale energetico da spendere, nella maggior parte dei casi lo spendiamo nel compito a noi assegnato da terzi a cui rinonosciamo, o comunque deleghiamo, la nostra esistenza produttiva e spesso tutta la nostra esistenza delegandola per specifiche conoscenze: il prete per l'anima, il dottore per il corpo, il giudice per il rapporto con gli altri, al sindaco e al parlamento per le nostre funzioni di cittadini, al nostro datore di lavoro per il nostro pane quotidiano.
Ma giusto o sbagliato che sia il risultato e' che deleghiamo la nostra vita a vivere la leggenda di altri, non la nostra.
Certo scalare una montagna non ci libera dei nostri limiti ma anzi ce li fa conoscere, ci fa allenare la nostra volonta' come puo' esserlo qualsiasi attivita' che possiamo fare nel nostro tempo libero, almeno all inizio per tacitare gli altri e la nostra moralita'.
Scegliamo un azione, semplice, immediata, inutile e facciamola, iniziamo da quel piccolo limite a scoprire i nostri confini. Non importa quale sia, basta che sia una che ci piaccia, puro atto di egoismo per iniziare a scoprire il nostro potenziale umano.

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