Ci si ferma affannati, arrabbiati, frustrati dalla nostra vita.
Si respira a fatica, i respiri piu' profondi sono solo sospiri di malinconia, di accettazione di un destino che non ci appartiene ma che si ' incollato a noi e non si riesce a staccarsi di dosso; pesante come un cappotto bagnato, filamentoso e silenzioso come la nostra ombra alla sera, implacabile come le lancette dell orologio che avanzano come zombie, lenti ma inarrestabili.
E allora socchiudiamo gli occhi, sfogliamo le riviste di gossip, clicchiamo sui diari degli altri, ci perdiamo dietro filmati di you tube, di you porn in una ossessione che vuole cancellare il nostro presente, richiamando un mondo diverso, un mondo nuovo, una nuova vita, in cui poter sistemare tutti gli errori e riniziare da capo.
Una seconda possibilita', perche' per come stanno le cose adesso ormai e' troppo tardi...
O magari un miracolo, un gratta e vinci, un principe azzurro, una fata.
E vediamo gia' il nostro destino segnato finalmente aprirsi ad un nuovo mondo di opportunita' di felicita', di gioia, di esperienze felici ed appaganti.
Poi si riaprono gli occhi e nella penombra della nostra esistenza riprendiamo le nostre croci e ripartiamo stanchi e spenti.
I piu' evoluti oltre a sognare cercano la meditazione, la trascendenza dalla identificazione, si immaginano nelle mille vite reincarnate, i piu' fedeli si immaginano a giocare a cuscinate sulle nuvole del paradiso.
Ma questa e' una allucinazione del nostro pensiero, solo il pensiero riesce a concepire il tempo e con esso si sposta nel futuro la nostra felicita' epicurea e psicologica.
Ma c'e' solo uno strumento che annulla il tempo, annulla il futuro, il passato ed anche il presente: e' l'azione.
Ogni nostra azione compiuta per nostra completa libera scelta e' un atto di eternita'.
Attenzione spesso ci meravigliamo di compiere azioni e scelte che non sono razionali, non sono esattamente quello che vorremmo.
Ma queste azioni arrivano direttamente dalla nostra parte nascosta e non le riconosciamo come nostre, ma se una scelta, un gesto, un'azione viene compiuta non puo' essere di una nostra parte nascosta ma anzi e' ben visibile.
E' il nostro pensiero, le nostre regole che non la riconoscono.
Cosi' come non viene riconosciuta l'enorme grado di possibilita' di cambiare in ogni momento il nostro mondo, anzi spesso l'opportunita' reale viene disattesa perche' preferiamo essere infelici in qualcosa che e' noto, che e' conosciuto, che diciamo che ci appartiene e che e' in noi invece di respirare nuove opportunita', nuove felicita' perche' a noi non sono conosciute, non ci appartengono, in verita' le etichettiamo come sogni e le impacchettiamo nel pensiero del futuro, invece di compierle adesso e compiendole, agendole facendole diventare realta'.
Insomma una profezia che si autoavvera, ovvero uno schema di comportamento che ci fa restare nella sofferenza.
Non possiamo cambiare le cose, ovvero dovremmo essere maghi per poterle cambiare, ma possiamo fare una cosa molto piu' facile: ampliare le nostre possibilita', riconoscendo che quello che non conosciamo in verita' non lo ri-conosciamo ma esiste esattamente nello stesso istante insieme a quello che conosciamo.
Quello che non conosciamo non esiste, ma quello che conosciamo esiste eccome ed e' nella nostra possibilita' ri-conoscerlo, ovvero conoscere di nuovo, conoscere come nostra possibilita':
se conosciamo una possibile vita di soddisfazioni vuol dire che ci appartiene tanto quanto una vita di sofferenza e dobbiamo sforzarci, questo si, di riconoscerla, di agirla, di renderla eterna.

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