Il gran visir era il grado piu' alto sotto il sovrano dell impero ottomano e forse anche dell impero egizio sotto il faraone. E allora cercando la nuova visione che accompagnera' il mio percorso nel 2016 credo che la capacita' di disegnare nella mia immaginazione e di provare le emozioni associate a questa visione sia il grado piu' alto decisionale della mia attivita' quotidiana chiamata vita.
Se non hai una visione piu o meno chiara di quello che deve essere il tuo alla fine di un percorso, in qualsiasi ambito vuol dire che stai galleggiando sui flutti dell esistenza come un naufrago, senza meta e con poche speranze. E' vero: a volte anche le migliori visioni hanno una scarsa capacita' di diventare realta'.
Ma la giusta visione deve essere integrata completamente nel proprio io:
bisogna usare il cuore per crederci senza paura, bisogna usare la mente per scegliere la strategia migliore per far diventare la visione vita, si usa il proprio corpo come serbatoio di energia per resistere ai momenti difficili ed agire con continuita' e si usera' la propria anima per disegnare il simbolo del significato della propria visione. E la visione, quella vera' quella che fa battere il proprio cuore ogni momento e' quella che seduce chi non ne ha una, che seduce chi ha la propria e capisce il valore di un altra perche' la visione vera va oltre la competizione ma anzi crea nuovi equilibri nei rapporti fra le persone.
Si dice che i grandi leader siano innanzitutto dei visionari ma penso che i grandi leader siano innanzitutto dei buoni comunicatori e che quindi abbiano la capacita' di trasmettere la propria visione con l intensita' e la passione di chi ha una visione chiara e potete e sa comunicarla.
Ma chi e' un buon comunicatore se non colui che si interessa agli altri? Che riesce ad interagire pienamente con gli altri? ma interagendo pienamente non puo' che trasmettere con potenza il suo messaggio che viene accolto e riconosciuto o se non accolto di certo rispettato.
Chi puo' seguire un leader se non qualcuno che si sente veramente capito e riconosciuto dal leader o dalla sua visione?
Attenzione alla trappola della visione presa a prestito da altri di cui confondiamo i vantaggi con i presupposti ovvero si confonde la causa con la conseguenza.
Spesso le nostre visioni non sono le nostre ma imposte dai nostri genitori secondo i loro parametri, questa forse e' la crisi piu' grande del momento attuale: i valori ed i principi che valgono nel mondo attuale non sono gli stessi che ci hanno trasmesso i nostri genitori.
Servono nuove visioni, profonde, radicali ma sopratutto personali. Non si possono avere visioni generiche su un mondo migliore in cui tutti siamo buoni, ma potremmo avere una visione in cui noi siamo buoni e frequentiamo solo persone buone ma di certo non possiamo eliminare chi e' diverso da noi. Questa non sarebbe una visione ma una presunzione totalitaria che, per inciso, spesso procura grossi cambiamenti epocali con conseguenze disastrose.
O confondiamo il mezzo con il risultato: i soldi e la ricchezza. I soldi e la ricchezza sono solo il riconoscimento sociale della nostra visione. I soldi senza visione sono acqua non potabile, buona per essere puliti e carini ma non per dissetarci. Sopratutto domandiamoci pure che cosa i soldi rappresentano per noi: sicurezza? Potere? Rispetto? Amore, forse tutte insieme? Ma queste non sono delle visioni della nostra vita ideale, sono dei sentimenti che vorremmo provare e releghiamo al mondo economico. Sappiam con certezza che i soldi non procurano nessuna felicita' se non si ha gia'. Attenzione di certo non si puo' prescidere dal discorso economico nel mondo attuale, e' necessario come la caccia per gli uomini primitivi.
Ma la visione e' qualcosa di molto piu' profondo e' qualcosa che si vive sapendo che la nostra vita e' a prestito dall universo che non si quando bisogna restituire e quindi vale la pena di spendere la vita per quello che ci fa battere il cuore oltre i nostri bisogni di bambini incompresi. La visione e' il percorso dell uomo verso la sua vita.
Buona visione a tutti

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