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domenica 10 gennaio 2016

La morte si avvicina

Con un balzo, con la notizia del ricovero di un parente caro, anziano si ma in sostanziale buona salute.
La vita si ritrova in uno scocchio di medio e pollice alla sua fine. Nell attimo di incontro fra un respiro ed una ispirazione che non avverra mai. Come poi e' un po' la morte coscienziale, in cui espiriamo i nostri malumori ma non riusciamo piu' ad inspirare dal mondo intorno a noi nessuna idea o sentimento migliore di ieri e lo aspettiamo ad una svolta che non incontriamo mai perche' poi evitiamo gli angoli delle decisioni difficili e restiamo sui nostri binari sicuri, binari del nostro tran-tran quotidiano.
La storia, come argomento di studio puo' anche essere lineare, ed il potere si puo' distendere su una linea temporale retta verso l' infinito ma la nostra vita non e' che un cerchio chiuso su se stesso definitivamente.
Il simbolo temporale e' il quadrato e quello divino e' il cerchio e ad oggi la nostra scienza arrogante non ha ancora trovato il modo di trasformare il cerchio in quadrato. La scintilla divina e non in in nostro potere fa ottenere risultati diversi dal dio di tutti noi chiamato vita.
Non per nulla non riusciremmo mai a disegnare un cerchio perfetto, ed anche in natura esso non esiste, e' solo un' idea ben presente ma non riproducibile dall essere umano.
E allora il mio simbolo di ferma al triangolo, solido, al doppio di un'ascia bipenne stilizzata.
Ma la mia vita si disegna nel cerchio della vita aspirando alla spirale: ad un cerchio possibile, mai chiuso e sempre in estensione nello spazio piano della mente tridimensionale che proietta bidimensionalmente sul foglio bianco della volonta'.
La simbologia e' un argomento immenso ed affascinante ma mi fermo alle mie impressioni immediate, al rapporto fra la mia mente e le sensazioni dei miei sensi, questo forse il limite della mia ricerca dell oltre ma anche il mio punto di partenza per oltre.
Quindi assumendo la circolarita' della vita mi impegnero' da oggi in poi a cercare la spirale, e lo faro' aumentando il mio impegno e rendendo piu' difficili i miei obiettivi.
Sono abbastanza grande per poter rinunciare ad un sano fancazzismo giovanile che forse si e' trascinato per qualche tempo oltre il dovuto.
La ricerca del piacere e' da posizionare differentemente dalla ricerca dei significati.
Spesso si confonde il benessere con il significato ultimo della nostra esistenza rendendo i nostri corpi degli accessori scomodi e malati, le nostre menti delle discariche delle manipolazioni di psicologi del consumismo, del capitalismo e della produzione antiecologica.
Certo, puo' sembrare paradossale pensarlo dopo una settimana di vacanza, bevendo un the caldo e fumando un sigaro nel proprio studio caldo, con due micetti accoccolati sulla poltrona di fronte.
Ma oggi si celebra me, la mia fortuna ed i miei talenti e lo sto facendo secondo i miei ideali e lo sto facendo in piena coscienza e riconoscenza al dio della vita.
Quest'anno non avro' alibi e togliero' le ultime scuse per lottare per i miei ideali di vita e di benessere cercando la strada piu' difficile ma percorrendola con una nuova consapevolezza: che il percorso e' esso stesso la mia vita ed i risultati sono solo delle corone sociali che usiamo per farci amare nonostante tutto.
Ma ogni giorno rendero' degno il mio dono cercando di ottenere il massimo da me, di ispirare a dare il massimo chi e' intorno a me. Allarghero' il cerchio della vita spingendo affinche' sia una spirale coinvolgente ogni parte del mio mondo.
Quando la morte bussera' per me spero solo di aver vissuto degnamente la mia vita: e lo faro' ogni giorno, riempiendo il mio tempo con dovere e piacere ma con un impegno nuovo e reale.

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