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lunedì 4 novembre 2013

Guida, segui o togliti di mezzo!

Si, Gitomer nel libro sulla leadership ricorda questo principio sano che spesso dimentichiamo: seguiamo qualcuno o vogliamo farci seguire?
Spesso ci ritroviamo a contestare chi ci guida, con lamenti, pettegolezzi, sarcasmo e risentimento, da chi ci governa a chi guida la macchina davanti a noi nel traffico cittadino, fino al vicino ed alle sue vicissitudini intraviste dallo spioncino della comare che ogni tanto si riaffaccia in ognuno di noi.
E tu? sei uno che segue o che si fa seguire?
Si per anni magari ho fatto la strada io ma chi mi seguiva... non lo faceva come andava fatto, tanto da ritrovarmi poi a fare le cose da me perche' chi le fa da solo le cose le fa sempre meglio di come le fanno gli altri e bisogna pure perderci tempo per spiegargliele:
doppia perdita di tempo!
Ma poi? quando seguo io? Ma davvero "egli" e' in grado di portarmi dove voglio arrivare io? ma siamo sicuri che ha capito come funzionano le cose? Insomma dubbi da una parte e dubbi sull altra e pero' non ci togliamo di mezzo, restiamo a criticare ed insolentire ogni attivita' delle persone con cui noi collaboriamo e con cui con-viviamo.
Per chi e' piu' evoluto ci si richiama al senso critico: eh ma sai sono una persona che ha studiato tanto, avuto molte esperienze e di qua e di la' bla bla.
Bene allora se sei cosi' formato avrai assunto il diritto (ed il dovere) di guidare tu, ma se hai un minimo di esperienza dovrebbe essere chiaro ormai che gli altri hanno schemi mentali diversi, idee e sogni unici che per realizzare i tuoi hanno bisogno di trovare il loro sogno realizzato, di intravedere un percorso d crescita spirituale, relazionale, economica, a seconda del campo dove ti predisponi a guidare. Si ma come si fa? e' difficile vero?
Forse lo e' ma allora bisogna tornare alla Azione e non restare nella Re Azione a quello che ci circonda.
http://www.edgarende.de/Englisch/Werk/Fenster.htm
EDGAR ENDE
Se decidiamo un percorso di vita, professionale o relazionale possiamo impugnare il nostro decisionismo con rispetto ma senza battiti di ciglia, in una visione piu' o meno dettagliata del nostro destino o dei nostri sogni e possiamo trovare qualcuno che fa la nostra strada e seguirlo finche' crediamo che possa rendere la nostra strada piu' facile, piu' veloce o piu' interessante e poi magari assumere noi la guida, o trovarne una nuova.
Ma il nostro principio di azione deve sempre essere portato avanti, finche' non giunge una nuova idea, un nuovo sogno, un nuovo obiettivo e quindi abbiamo bisogno di nuovi maestri o di nuovi allievi.
Ma questo possiamo fare, questo ci rende grandi, non il commento salace, il cinismo di chi guarda gli eventi, storcendo il naso ma ingoiando ugualmente il boccone amaro.
Decidi adesso se vuoi seguire o farti seguire o se proprio non lo sai, togliti di mezzo.
Semplice ed efficace come l'alba che termina la notte della critica sterile e scalda l'uomo divino che crea e suda per creare il proprio mondo, magari in piu' di sette giorni.

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