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domenica 15 febbraio 2015

Uno nessuno e centomila

Una trappola in cui io sono caduto spesso e' la seguente:
se faccio qualcosa che non va bene per la dottrina cristiana allora non sono un buon cristiano.
Oppure: se non sono bravo in tutte le materie non sono un bravo studente.
Eppure i piu' grandi campioni e maestri della nostra storia hanno fatto e riconosciuto i loro errori.
Senza errore non puo' esserci salvezza.
Abbiamo bisogno di sbagliare tanto e spesso ma non solo per sentirci dei bastian contrari, di fare la parte delle pecore nere ma proprio per capire quale e' la cosa giusta.
Non possiamo affidarci a dei codici scritti da qualcun per qualche motivo a noi sconosciuto.
Ovvero possiamo seguire dei codici, delle leggi, una morale ma non la stiamo vivendo e comprendendo, ma solo seguendo ciecamente.
Non sto dicendo che bisogna uccidere per amare la vita, anzi sto dicendo che finche' non ci muore qualcuno a noi caro spesso non sentiamo lo spessore denso e magnifico del respiro della vita che ci accompagna in ogni istante.
Perche' dobbiamo davvero rischiare di perderla per riscoprirla?
Possiamo farlo con mille errori e seguendo i nostri desideri diversi da ogni regola cristiana, borghese ideologica e morale e non per questo perdendo le qualita' e le virtu' che invece vogliamo integrare.
Vogliamo sempre essere amati integralmente, per quelli che siamo, senza compromessi, un accettazione totale di un altro ma che non puo' che essere una violenza ed una prevaricazione.
Siamo una unita' formata da migliaia di esseri, da miliardi di cellule, perche' vogliamo costringere l'inclusione di tutto in ogni contesto?
Posso amare una persona ed a volte odiarla senza per questo definire questa una carenza di amore.
Questo e' un assolutismo fanatico che vizia ogni nostra iniziativa e ci rende insicuri nel mondo.
La diversita' la differenza l incostanza, l'incompletezza, sono il terreno fertile su cui seminare le nostre idee contrastanti e farle fiorire in tutta la loro complessita' ed incoerenza.
Possiamo vederci ed immaginarci come eroi di un film o di un romanzo ma poi sentire le mille altre pulsioni lontante dai nostri ideali e quindi rinunciare completamente a quel ruolo eroico ambito.
Possiamo fare delle cose che non ci piacciono e non per questo sentirci schiavi della situazione.
Possiamo dire una cosa e farne un'altra senza per questo essere bugiardi.
Possiamo essere qualcosa di molto piu' unico e diverso da ogni stereotipo e proprio quando vorremo rientrare in una cornice, una descrizione, un giudizio, ci ritroviamo a violentare le parti di noi che non accettano quella situazione e sentirci cosi' inadeguati.
Forse e' proprio quello che ci circonda a non essere adeguato a noi, iniziamo ad esercitare il nostro diritto divino alla nostra volonta' di appartenenza al genere unico di essere umano univoco, simile e diverso.
Peccatore e pio, risolutoma anche ambiguo, brutto ma anche bello, terribilmente intelligente proprio quando non si riesce ad esprimere con simboli inadeguati chiamate parole gli abissi di anime indescrivibili.
Rinunciamo al nostro voto sociale per una salute profondo e creatrice di vita:
una voglia e uno sforzo, di coinvolgere ogni parte di noi nelle nostre attivita' buttando via il metro del giudizio.
Non lo butteremo mai, ovviamente, e saremo sempre misurati nelle nostre azioni, ed in cerca di cornici identificative in cui sentirci contenuti, conosciuti e riconosciuti.
Ed ogni volta che ci riconosceremo o qualcuno riconoscera' una nostra virtu' stara' solo sezionando un pezzo di noi perdendo il magnifico tutto.
Come l'acqua di un ruscello con una foto coglieremo il suo attimo in quello spazio e in quel momento ed un attimo dopo sara' altra acqua a scorrere simile ma non la stessa.
Cosi' noi saremo simili ma diversi in ogni istante, come la vita stessa che si esprime in milioni di modi.
E noi possiamo esprimerci in modo simile a noi stessi ma in milioni di modi diversi e possiamo diventare quello che vogliamo.
Quindi la prima cosa che possiamo fare nel prossimo istante e' quella di coinvolgere ogni parte di te, nella tua prossima azione e cosi' sarai te stesso, nuovo ed unico e sempre lo stesso.
Nulla da cambiare, nulla da distruggere, ma anzi usando ogni parte di se' sia quella che si accetta che sopratutto quella nascosta, oscura e misteriosa che invece e' solo prigioniera del nostro giudizio, non di quello degli altri ma del nostro.

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