Me l' aveva detto di esercitare la mia volonta' in modo magico:
quando sei li' con loro concentrati sul tuo potere, evocalo, sbatti il tuo scettro sul tavolo ripetutamente, senti il rumore dentro la tua testa e fallo ripetutamente, ossessivamente ed in modo concentrato.
Ci ho creduto e l ho fatto.
Colui che mi doveva accusare si e' scusato alla fine dei suoi errori invece di indagare sui miei.
Certo nella realta' l' avvocato era ben pagato e sicuro di se' ed ha operato sulla realta', sul mondo dei profani ed io agivo nel mondo della immaginazione della suggestione e per coincidenza e' andato tutto bene... solo una coincidenza?
Perche' le coincidenze che cosa sono se non magie che ci appaiono?
Siamo talmente impregnati della causa ed effetto che non la riconosciamo se non e' una mela che cade dall albero sulla testa.
Eppure per tutta la storia delll umanita' si sono cercati i "segni" nella natura, nel mondo dei sogni, nei templi, nei sacerdoti e sacerdotesse.
E adesso proprio ai segni non crediamo piu' e con essi dimentichiamo i simboli, la storia, la nostra storia, il nostro spirito e la forza della nostra immaginazione e della nostra suggestione.
Chi sono gli uomini che ammiriamo? Nella pnl proviamo a definire il modello del loro comportamento ed a ricrearlo per ottenere gli stessi risultati. Ma quello che non possiamo modellare e' la loro immaginazione forte, potente, coerente, come un fiume in piena.
Quanta immaginazione ha avuto Steve Jobs nel suo fantastico mondo digitale?
Olivetti nelle sue fabbriche degli anni 60 avanti di secoli nella ricerca del bilancio fra lavoro e vita quanta immaginazione ha avuto?
E nell' epoca della razionalita' la immaginazione dove e' andata a finire?
Offesa, vilipesa, emarginata nelle notti piu' buie, ogni tanto un barlume di sogno si riaffaccia alla nostra coscienza offuscata. E questo sogno, questa immagine, questa visione, qualsiasi essa sia: di una vita migliore, di una felicita' mai conosciuta' di un futuro piu' sereno, di un passato diverso viene soffocato appena nato e rimaniamo con la malinconia e la tristezza compagni di vita.
Con gli anni il fiato si fa piu' corto, il cuore si irrigidisce spesso fino all infarto, lo stomaco si gonfia fino alle ulcere, la spina dorsale si schiaccia spinta a terra, nel richiamo della terra che richiama a se gli organismi morti, le anime che non riescono a tirare su i pesanti corpi dei pensieri razionali.
Come la forza di gravita' la mela, i nostri pensieri, la nostra vita toccano tutti per terra, ancora e schiavi davvero e la nostra immaginazione non ci salva piu'.
Perche' spesso e' proprio l adolescenza il periodo piu' emozionante della nostra vita?
Perche' i nostri sogni ci emozionavano, avevano vita, avevano fame di futuro, sentivamo la forza delle nostre idee, la spinta dei desideri sessuali, aneliti di amicizia, di valori superiori tutti poi schiacchiati dalle scelte della convenienza, come se la vita si potesse davvero vivere secondo convenienza.
Cercando di allontare il dolore della speranza, i fuochi sacri dei sogni, annegando tutto nel brodo della sopravvivenza civile.
E chi ha avuto la forza di seguire i propri sogni? Spesso non ha avuto abbastanza forza per combattere per essi e si e' risvegliato un giorno tradendo l immaginazione e abbassando la testa alla normalizzazione, e si e' sentito sconfitto, ma il tradimento vero' non e' che non ha realizzato i suoi sogni ma che un giorno alla fine li ha traditi, non si e' piu' fidato della loro bellezza perche' lo esiliavano dal mondo, lo allontanavano dagli altri, lo ponevano nell ombra del giudizio, del diverso. E ha ceduto.
E certo, nel mio letto anche io mi rigiro nel cuore della notte, con l ansia del mio futuro che senza i sogni, senza immaginazione diventa buio e minaccioso e noi torniamo piccoli e indifesi.
E qui la suggestione vince, una suggestione della societa' che anela al potere sulle nostre vite, il potere di farci felici, di farci sentire accettati ed amati, rispettati e riconociuti e nella societa' quei valori sono rappresentati dal denaro dal lavoro e da tutte quegli oggetti che invece noi nostri sogni non ci sono mai stati, ma che lentamente con una suggestione continua sono entrati nei nostri aridi cuori.
La schiavitu' del dovere morale, familiare, etico, salomonico.
No, non c'e' bisogno di una rivoluzione, di abbattere il potere, di rinnegare gli illuminati ma serve una rivoluzione piu' difficile, piu' potente e l' unica che davvero nessuno puo' arrestare: la rivoluzione dei nostri sogni.
Nel Dionisio disordinato, vitale, ammaliatore, orgiastico, unito nel tutto, specchio del mondo possiamo tornare ai nostri sogni piu' vitali, a cercarli, a riconoscerli ad apprezzarli a farci guidare da loro.
Cosa puo' fermare un uomo che vive per i suoi sogni? Io credo nulla: diventa il motore della bellezza.
Possiamo riconoscere i nostri sogni e portandoli nel palmo della mano possiamo trasformarli in vita vera ad ogni passo, e per ogni passo in cui non ci riusciamo aquistiamo ancora piu' forza per fare un' altro passo.
Facciamoci il nostro spot, suggestioniamo noi la nostra mente, creiamo le immagini che vogliamo vivere, immaginiamo il mondo che vogliamo vedere ed inseguiamolo, allora si, forse egoisticamente, avremo salva l eternita' perche' le nostre azioni si colorano finalmente del nostro spirito.
E nasce l unione finale fra mondo e spirito, il Cristo nostro fratello.